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Correlazioni in Medicina



Meta-analisi di studi sicuri riguardanti il beta-blocco nella prevenzione della morte perioperatoria in chirurgia non-cardiaca


Le attuali Lineeguida europee e americane raccomandano l'impiego perioperatorio di beta-bloccanti nei pazienti a rischio di eventi cardiaci sottoposti a chirurgia ad alto o medio rischio oppure a chirurgia vascolare.

La famiglia degli studi DECREASE ( Dutch Echocardiographic Cardiac Risk Evaluation Applying Stress Echocardiography ), sulla quale le Lineeguida si basavano, non è più ritenuta sicura a causa di irregolarità compiute dal medico Don Poldermans.

Ricercatori dell’Imperial College London ( Gran Bretagna ) hanno quindi condotto una meta-analisi di studi randomizzati e controllati riguardo all’impiego dei beta-bloccanti sulla mortalità perioperatoria, infarto miocardico non-fatale, ictus e ipotensione in chirurgia non-cardiaca, utilizzando i dati di studi ritenuti sicuri.

L'endpoint primario era rappresentato dalla mortalità per tutte le cause a 30 giorni o al momento della dimissione ospedaliera.

Gli studi DECREASE sono stati analizzati separatamente.

L’analisi ha riguardato 9 studi sicuri per un totale di 10.529 pazienti; in questi studi erano stati registrati 291 decessi.

E’ emerso che il trattamento con beta-bloccanti prima di un intervento chirurgico aveva causato un aumento del rischio di mortalità per qualsiasi causa del 27% nell’arco di 30 giorni ( p=0.04 ).

La famiglia di studi DECREASE ha contraddetto sostanzialmente la meta-analisi degli studi sicuri riguardo alla mortalità ( p=0.05 per divergenza ).

Negli studi sicuri, i beta-bloccanti hanno ridotto l’infarto miocardico non-fatale ( RR=0.73, p=0.001 ), ma è aumentata l’incidenza di ictus ( RR=1.73, p=0.05 ) e di ipotensione ( RR=1.51, p inferiore a 0.00001 ).

Secondo gli autori britannici, gli Esperti che hanno redatto le Lineeguida dovrebbero ritrattare le raccomandazioni basate su dati fittizi, senza ulteriori indugi.
Gli studi ben condotti hanno indicato un aumento statisticamente significativo del 27% della mortalità per il trattamento perioperatorio con beta-bloccanti. ( Xagena2013 )

Bouri S et al, Heart doi:10.1136/heartjnl-2013-304262, 2013

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